Serie D/I: la sintesi della 9.a giornata
Il punto Campionato che domenica dopo domenica rivela sempre più equilibrio tra i valori in gioco in una giornata da rivolta dei peones contro lo strapotere delle prime della classe. Va di lusso alla Paganese: succede infatti che il Modica ci rimette le penne, e l’imbattibilità stagionale, in quel di Sapri e che il Giarre non vada oltre il pari interno al cospetto della Folgore, così che grazie alle disgrazie altrui gli azzurrostellati si ritrovano ancora capolisti nonostante la debacle nel derby di Pomigliano. Ma la concorrenza nei piani nobili si fa agguerrita con sei squadre assiepate nel giro di due punti: e sul secondo gradino del podio torna a fare capolino pure l’Alcamo, che di misura riesce ad avere la meglio sulla Rosarnese. Si rifà sotto anche la Vibonese dopo il successo su un Cosenza 1914 il cui blasone non si addice ad una classifica sempre più precaria. Situazione in evoluzione pure nella seconda metà della graduatoria: contro l’Adrano il Milazzo cancella lo zero nella casella delle vittorie e lascia lo scomodo ruolo di cenerentola al Marsala, che dopo la burrascosa rottura con mister Leto va incontro all’ennesima disfatta sul “neutro” di Polla, ultima vittoriosa tappa dell’esilio in campo neutro di Casertana in timida risalita. Sempre più malmessa invece la Rossanese, che tra campionato e Coppa Italia colleziona la quarta debacle di fila: oggi è la volta del Trapani a sbancare il “Rizzo” dove Zampollini sta ancora cercando la formula magica per non essere inghiottiti dalle sabbie mobili. Curiosità: delle 23 reti realizzate ben cinque sono di provenienza esotica. Nella speciale graduatoria Sudamerica batte Africa 3 a 2: agli acuti degli argentini Garrone e Suarez e del brasiliano Bertolucci hanno risposto solo il negeriano Okolie e il senegalese Sene.
Alcamo-Rosarnese 1-0: il più brutto Alcamo visto al “Catella” in questo avvio di stagione: contro una Rosarnese che si rivela avversario tignoso e poco disposto a fare sconti i padroni di casa decisamente molli sulle gambe “ballano” parecchio in difesa per tutta la prima frazione, tentando solamente qualche sporadica sortita in contropiede dalle parti di Vadalà. Alla fine il match viene deciso da un episodio: un lancio millimetrico di Lo Bue mette Lupo nelle condizioni di involarsi verso la porta reggina costringendo Papasidero al fallo da ultimo uomo appena dentro l’area: rigore e conseguente cartellino rosso per il difensore amaranto, dal dischetto lo stesso Lupo si incarica di trasformare il punto che proietta i bianconeri ad un punto dal paradiso.
Casertana-Marsala 2-0: ultima in campo neutro a porte chiuse per la Casertana, che tra quindici giorni contro la Folgore farà finalmente ritorno al “Pinto”. In casa del Marsala invece non c’è spazio per facili ottimismi: la notizia dell’ultim’ora è il burrascoso addio alla panchina di mister Leto a causa di insanabili divergenze con la società, con la conseguente promozione a tecnico dell’ex D.S. Enzo Domingo. In campo gli azzurri, a parte una traversa colpita da Sorrentino nel primo tempo, finiscono in balia dei “falchetti” padroni del campo per quasi tutta la gara. La rete che spezza l’equilibrio al 62’: Bertolucci brucia in velocità tutta la difesa avversaria su un lancio di Barone, Guaiana è costretto a sbarrargli la strada con le maniere forti all’ingresso dei sedici metri. Rigore ineccepibile che lo stesso Bertolucci non fallisce. Lo zampino del brasiliano anche sul raddoppio rossoblu: riceve palla ancora da Barone e cambia gioco su Costa ben appostato ai limiti dell’area lilibetana, conclusione di controbalzo del numero nove rossoblu che non dà scampo a Guaiana chiudendo di fatto la contesa.
Cosenza FC-Siracusa 3-0: un Cosenza finora piuttosto asfittico in attacco rifila una tripletta a quel Siracusa la cui porta, prima dell’infausta trasferta al “San Vito”, non incassava gol da 371 minuti. Sugli scudi ancora Gallicchio, che apre le marcature al 35’ su un rigore concesso dopo un atterramento di Giacalone ai danni di Garrone nei sedici metri aretusei. Si mette male per il Siracusa al 41’, quando Cicchetti lascia i propri compagni in dieci rimediando l’espulsione per un brutto fallo di Giacalone su Garrone. Lo zampino della punta ex Ragusa e Isernia anche nell’azione del raddoppio: suo il cross per l’incornata vincente di Garrone. Infine ancora tocca ancora a Gallicchio infierire al 79’, quando con opportunismo approfitta di un errato disimpegno di Casisa per concedere il proprio bis personale.
Giarre-Folgore Castelvetr. 2-2: dopo un finale incandescente restano le recriminazioni per il Giarre per tre punti sfumati in modo rocambolesco che potevano proiettare gli etnei in vetta alla graduatoria. Non ruba comunque nulla una Folgore come al solito per nulla remissiva neppure quando gioca in campo avverso: il primo squillo è proprio dei rossoneri, che passano a condurre già al 14’ quando su una punizione dal vertice sinistro dell’area di Tarantino Canale si lascia cogliere impreparato. Cinque minuti più tardi riequilibra le sorti dell’incontro Senè, che ribadisce in mezza girata in fondo al sacco una conclusione di Torre dalla traversa. Sembra fatta per i padroni di casa al 70’: Calì dalla sinistra centra per Torre, appoggio per l’accorrente Aiello che dal limite non dà scampo a Tilaro. Ma all’80’ un mani di Vadalà sulla linea di porta costa l’espulsione al centrocampista giarrese e il penalty che La Vaccara trasforma per la definitiva parità. Finale da far-west dopo che Aiello si vede annullare al 94’ la rete del possibile successo gialloblu per un fallo sul diretto marcatore: fitto lancio di uova in campo con gli ospiti a lungo assediati negli spogliatoi e costretti a lasciare lo stadio solo attraverso un’uscita secondaria.
Milazzo-Adrano AB Auto 2-1: Riganò fa pace con la società, si rimette a disposizione del mister Di Maria e come d’incanto il Milazzo trova il primo successo in campionato. Nel replay della sfida infrasettimanale di Coppa Italia il risultato si inverte sorridendo questa volta ai mamertini capaci di sopperire con la grinta e la determinazione agli evidenti limiti tecnici. Rossoblu avanti al 50’: dalla sinistra Guido mette in mezzo, finta di Riganò per Morabito che indovina l’angolo giusto. Gli ospiti impattano al 76’ grazie ad una calibrata punizione dal limite di Garufi che Saia riesce solo a sfiorare, ma la parità dura appena tre minuti, il tempo per il tempo per il “figliol prodigo” Riganò di fare centro di esterno destro su assist di Scozzafava.
Pomigliano-Paganese 2-1: disco rosso per la Paganese in un “Gobbato” stracolmo. Per quanto di vede oggi in campo si fa fatica a credere che la capolista sia quella in maglia azzurrostellata: un Pomigliano tutto grinta e cuore mette alle corde l’undici di De Feo, che fa leva sul mestiere dei propri difensori per far fronte alle scorribande degli sguscianti Di Sabato e Mandarano. I granata coronano i propri sforzi al 61’, quando un insidioso spiovente da sinistra di Bonetti beffa Masullo infilandosi sul palo opposto. Da manuale poi l’azione del raddoppio granata: contropiede tutto di prima giocato palla a terra, da Gelotto a Mandarano a Cesariello, conclusione dal limite a pelo d’erba di quest’ultimo che gonfia ancora la rete ospite. Serve solo a salvare l’onore per gli azzurrostellati la rete di Suarez, che di testa corregge in rete un corner di Cangiano quando è ormai l’89’.
Rossanese-Trapani 1-2: anche il Trapani, che in trasferta aveva finora raccolto un punto in quattro partite, esce con i tre punti dal “Rizzo”. Non ne va bene una ad una Rossanese che macina gioco e occasioni: prima su un cross di Camarda Tortora fa da sponda per Santosuosso sulla cui conclusione a colpo sicuro Mistretta si oppone da campione, quindi una botta a colpo sicuro di Di Maggio viene respinta sulla linea di porta da Cannistraro. Sulla prima sortita offensiva per contro il Trapani trova il vantaggio quando al 25’ Okolie scatta sul filo del fuorigioco su un lancio di Bifara e infila Rizza in uscita. Al 66’ i rossoblu si rimettono in corsa: punizione dai venti metri di Camarda, sulla traiettoria si inserisce Morano e Mistretta è battuto. I bizantini si riversano in avanti, ma si espongono inevitabilmente al contropiede venendo castigati all’89’ da Bifara, scattato in posizione dubbia su un lungo lancio di Di Girolamo
Sapri-Modica 2-1: e cadde anche l’imbattibilità del Modica, unica squadra finora senza macchia del girone. Non fa comunque un grinza il successo di un Sapri, che dopo lo spavento iniziale procurato da Di Raimondo, che a pochi passi dalla porta non approfitta di uno svarione collettivo della retroguardia di casa, mette alle corde la vicecapolista per tutta la prima frazione, chiusa in vantaggio grazie al sinistro vincente da lontano di Lio datato 20’. Buon momento per il Modica tra il 65’ e il 75’, con i rossoblu che impattano le sorti dell’incontro grazie a Catania, abile a ribadire alle spalle di Russo una conclusione di Bernardi respinta dal palo. Ma è in agguato il bomber Sparacio, a cui riesce il tap-in vincente su una punizione di Di Maio respinta dal palo a nove minuti dal termine per il punto decisivo a favore dei cilentani.
Vibonese-Cosenza 1914 1-0: senza soffrire troppo la Vibonese torna al successo e a riassaporare profumo di alta classifica. Risolve già al 12’ capitan Cordiano, puntuale alla deviazione vincente di testa su angolo di Cornacchione. Poi gli ipponiani sfiorano a più riprese il raddoppio: un palo colpito da Basilico a portiere battuto, un miracolo di Panico su Fanelli e uno spunto in velocità di Crupi fermato in extremis da un difensore avversario le occasioni più ghiotte per chiudere il match. Per contro un Cosenza che si distingue solo per il nervosismo (espulsi sia il mister Marulla sia il suo “vice” Zunico) e per le intemperanze dei propri tifosi, protagonisti di scontri con le forze dell’ordine prima dell’inizio della contesa.
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